Il CeBIT è una delle fiere più importanti al mondo per il settore tecnologico e si svolge una volta l’anno ad Hannover, in Germania.

Al CeBIT vengono presentati tutti gli ultimi prodotti delle principali aziende di tecnologia, dai cellulari ai computer, fino ad arrivare anche a tutti quei dispositivi che possono popolare la casa e che presentano qualcosa di innovativo. Anche gli elettrodomestici possono far parte di questo corredo, così come novità o progetti che li riguardano.

Al CeBIT di quest’anno è stata presentata quella che sembra essere la fase finale del progetto Hydra, sviluppato negli ultimi 4 anni dai ricercatori del Fraunhofer Institute, con la collaborazione di 14 partner e il finanziamento dell’Unione Europea.

Hydra, che non a caso porta il nome del mostro mitologico a 9 teste, è sostanzialmente un software che mira a far diventare la casa “intelligente”, cioè efficiente, integrata e comandabile anche a distanza, tramite strumenti di uso quotidiano come il cellulare o il computer.

Cos’è la casa intelligente?

Perché una casa intelligente? Cosa significa questo termine di preciso? Una casa intelligente è una casa dove il risparmio energetico e quindi l’efficienza vengono esaltati anche a favore di un’estrema comodità, mentre lo spreco verrebbe bandito.

L’obiettivo primario di una casa intelligente è quello di mettere in comunicazione fra loro tutti gli apparecchi tecnologici e gli elettrodomestici, in una rete (paragonabile a quella formata da più computer) in grado di funzionare a qualsiasi livello.

Questa rete dovrebbe essere in grado di equilibrare e bilanciare i consumi, regolando il funzionamento di diversi elementi della casa e permettendo all’utente di ordinare a un elettrodomestico di fare qualcosa, programmandolo se necessario, anche se si è all’altro capo della casa oppure ancora all’altro capo del mondo.

Come funzionerebbe il software Hydra

Hydra, il software che dovrebbe far comunicare fra loro elettrodomestici, apparecchi tecnologici ma anche alcune componenti “meccaniche” della casa, e l’utente, funzionerebbe attraverso l’implementazione di alcuni microchip in tutti gli elementi che entrerebbero a far parte della rete intelligente.

La rete dovrebbe essere in qualche modo “transitiva”: se infatti dal salotto, l’utente provasse a dialogare con la lavatrice tramite sms e non dovesse riuscirci, egli potrebbe comunicare con il frigorifero, il quale a sua volta manderebbe il giusto messaggio alla lavatrice.

In pratica, attraverso il cellulare, il computer o un telecomando apposito, si potrà ordinare alla lavastoviglie o alla lavatrice di entrare in funzione, specificando quale programma utilizzare, al forno di accendersi per mettere in caldo la cena, alle tapparelle di abbassarsi, al frigorifero di mettersi in modalità “vacanza”, anche se saremo fuori casa e già partiti per un viaggio.

La comunicazione degli apparecchi fra di loro poi, permetterà di evitare sovraccarichi di corrente ed eventuali sprechi inutili di energia elettrica.

I ricercatori dell’Hydra sperano di poter mettere molto presto sul mercato il sistema che hanno sviluppato, perché diventi una realtà concreta e accessibile a tutti i consumatori.