Il condizionatore oggi è diventato un elettrodomestico comune e necessario per sopravvivere alle torride e afose estati. Se si abita in un condominio, prima di procedere al suo acquisto, bisogna verificare se ci sono i presupposti e le regole per l’installazione.

Per affrontare questo delicato argomento, ci siamo avvalsi della consulenza dell’azienda Claren specializzata in assistenza condizionatori a Roma, che in quasi 20 anni di professione, di condizionatori d’aria nei condomini nella capitale ne ha installati molti.

Installare il condizionatore nell’appartamento di un condominio

Installare un condizionatore (o climatizzatore)è un diritto sacrosanto del proprietario dell’immobile, ma mentre in un’abitazione isolata si è liberi di farlo quando e come piace, in un condominio è necessario rispettare il regolamento per evitare di ledere i diritti degli altri e mantenere il decoro della costruzione.

Questo significa che per installare un condizionatore in un appartamento condominiale, bisogna rispettare delle semplici regole e attenersi a delle chiare procedure per evitare problemi con gli altri condomini, che possono andare dalla lite all’obbligo di rimozione e ripristino dello stato delle cose.

Prima di acquistare il condizionatore

Prima di effettuare l’acquisto di un condizionatore è bene informarsi riguardo ad eventuali divieti o limitazioni previste di solito nel regolamento condominiale. Quali? Ecco le più ricorrenti.

Divieto di installazione per ordinanza comunale

Alcuni Comuni italiani hanno disposto il divieto assoluto di esposizioni di qualsiasi forma di condizionatori nelle costruzioni dei rispettivi centri storici. Il problema nasce dalla necessità di installare l’unità esterna sulla facciata. In questi casi si potrebbe bypassare il problema se nel balcone ci fosse un locale caldaia dove alloggiare l’unità esterna, oppure acquistando un condizionatore senza unità esterna.

Regolamento Contrattuale del Condominio

Il regolamento contrattuale del condominio, è quello predisposto dal costruttore e viene riportato in tutti gli atti d’acquisto. Se il costruttore ha deciso di mettere nero su bianco il diniego al montaggio del condizionatore, qualsiasi condomino che non approvi la vostra decisione, potrà appellarsi e farvi smontare il tutto con annesse le spese per il ripristino dello stato delle cose.

Votazione Unanime dei condomini per il NO

Altro caso in cui non è possibile installare il condizionatore nel proprio appartamento condominiale è quello in cui all’assemblea, tutti i condomini in maniera unanime, votano per il divieto.

Come verificare se è possibile montare il condizionatore nel condominio

Le situazioni di cui abbiam parlato sinora, necessitano di essere verificate. Se un condomino ha acquistato il proprio appartamento da poco tempo, non può conoscere il pregresso. Per cui basterà richiedere all’amministratore del condominio stesso quale sia la situazione al riguardo, se vi sono motivi ostativi o se vi siano problematiche tecniche che non è mai stato possibile superare.

Condizionatore in condominio. È necessario il consenso dell’assemblea?

Solitamente per procedere al montaggio del condizionatore nell’appartamento condominiale, non serve il consenso dell’assemblea dei condomini, ma se il condizionatore ha un’unità esterna è consigliabile inoltrare una comunicazione scritta all’amministratore, mettendosi cosi al riparo da eventuali lamentele.

L’articolo 1122 del codice civile stabilisce infatti che: il condominio non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni ovvero determinino un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio.

Dunque se la vostra installazione non pregiudica il pregio, il decoro, la sicurezza e la stabilità dell’immobile, potete procedere.

Altri fattori da considerare

I fattori che si devono successivamente considerare sono:

La rumorosità dell’impianto: la legge ha stabilito delle soglie di rumore per tutelare i cittadini, se un rumore come aria calda o acqua di scolo supera la normale tollerabilità ci si può rivolgere al giudice di pace per ottenere la cessazione, per questo è meglio avvertire l’amministratore dell’installazione, facendo presente il nome dell’impianto e le caratteristiche, così da evitare questo tipo di problematiche.

Evitare i danni estetici all’edificio: il condizionatore non deve ledere il decoro architettonico dell’edificio, se ci fossero dubbi al riguardo, l’assemblea avrebbe il diritto di veto, in caso di disaccordo sarà il giudice a determinare, a seguito di una perizia, se effettivamente sussiste o meno una lesione al decoro.

Rispettare le distanze minime richieste: L’unità esterna va collocata 3 metri sotto la soglia delle finestre o del balcone del piano superiore. La distanza si riduce ad 1,5 metri se l’installazione rischia di compromettere eventuali vedute panoramiche.

Le distanze per l’installazione di un impianto di climatizzazione da rispettare sono sia in verticale che in appiombo ( ex articolo 907 del codice civile).

Altre regole particolari

Giova ricordare che non è possibile installare l’unità esterna ancorata al balcone superiore perché questo è di proprietà del condomino che occupa quell’appartamento. Ovviamente in questi casi vale la regola del buon senso, ovvero se vi è accordo tra le parti sarà possibile sfruttare questa opzione.

Per quanto riguarda i tubi invece, la distanza del loro passaggio deve essere di almeno 1 metro dal confine del vicino.

Seguendo queste semplici linee guida ed affidandosi ad un professionista del settore, sicuramente non si avrà nessun tipo di problema sia a livello tecnico che (soprattutto) burocratico.