Scegliere una caldaia utile a ottimizzare il calore di ogni ambiente domestico non è mai facile, specie per chi non possiede le competenze necessarie circa il dispositivo: di norma dunque, di fronte all’acquisto di un elettrodomestico di questo genere, ci si limita ad adottare la soluzione più ovvia, avvalendosi di un installatore professionista di caldaie e impianti termoidraulici e affidandosi alla sua esperienza per ricevere un consiglio utile sia sotto l’aspetto tecnico che prettamente pratico.

Tuttavia, pur scegliendo di rivolgersi a un professionista, occorre essere comunque a conoscenza delle scelte che quest’ultimo potrà compiere, comprendendo quale modello di caldaia ritiene più idonea così come le relative caratteristiche, l’alimentazione e i consumi. Ecco dunque una guida che può sicuramente rivelarsi utile, offrendo una panoramica di tutti i modelli ad oggi a disposizione unitamente ai vantaggi e svantaggi che possono determinare.

Tipologie di caldaie disponibili

L’acquisto di una caldaia comporta un ingente dispendio in termini di risorse economiche: tale dispositivo deve rappresentare una scelta e un investimento destinato al lungo periodo. Trattandosi di un elettrodomestico considerato quantomeno “definitivo”, richiede pertanto particolare attenzione in fase di scelta, considerando tutte le variabili possibili in modo tale da comprendere quale modello meglio risponda alle personali esigenze di riscaldamento. Per orientarsi più facilmente, ecco quali tipologie di caldaie sono attualmente disponibili in commercio e quali caratteristiche distinguono l’una dall’altra.

caldaia a condensazione

Caldaia a condensazione

La caldaia a condensazione rappresenta una tra le soluzioni più innovative, consigliate e diffuse negli ultimi anni, complice la capacità di ridurre in maniera significativa non solo le spese strettamente legate al riscaldamento domestico ma anche l’impatto ambientale che ne deriva dall’utilizzo.

La principale differenza che intercorre tra una caldaia a conversazione e le vecchie caldaie a tenuta stagna, ormai obsolete e sconsigliate, sta nel fatto che i fumi, così come il vapore acqueo prodotto per il riscaldamento, vengono ulteriormente sfruttati dalla stessa, evitandone la dispersione nell’atmosfera.

L’alimentazione di tale caldaia è disponibile sia a metano che a GPL e ormai dal settembre del 2015 è obbligatoria l’installazione di caldaie a condensazione, con certificazione energetica ErP.

Sebbene il prezzo di una caldaia a condensazione risulti decisamente più significativo rispetto ad altre soluzioni, in commercio le molteplici fasce economiche offrono soluzioni comunque vantaggiose: si parte da 600€ fino a superare i 3500€ in funzione della tecnologia a monte e della componentistica che in entrambi i casi devono rispondere a standard ben precisi. A tali costi ovviamente vanno ad aggiungersi quelli strettamente legati all’installazione.

Occorre tuttavia precisare che il costo sostenuto per l’acquisto di una caldaia a condensazione può essere considerato come un investimento, ammortizzato in virtù del risparmio energetico: nella produzione dell’acqua calda tale risparmio rientra nell’ordine del 15-20%, per una temperatura di circa 80°C, del 20-20% per una temperatura di circa 60° C e del 40% per impianti che operano a bassa temperatura, tra i 30-50° C, senza tuttavia dimenticare anche l’opportunità di fruire delle detrazioni fiscali legate alla normativa Eco Design. 

Caldaia a camera aperta

 La caldaia a camera aperta va a sostituire invece le vecchie caldaie a tenuta stagna differenziandosi per la caratteristica capacità di prelevare dall’ambiente circostante l’ossigeno di cui necessita per attuare il processo di combustione. Deve tuttavia essere installata in un ambiente esterno e in posizione tale da consentire appunto il recupero dell’ossigeno necessario al corretto funzionamento. Al momento è ancora possibile installare questa tipologia di caldaia, dove non sia possibile sostituirla con un moderno modello a condensazione.

Caldaia a pellet

Proprio il pellet ultimi anni ha saputo conquistare un’interessante porzione di mercato, proprio grazie alla progressiva diffusione di caldaie a pellete stufe volte all’ottimale riscaldamento dell’ambiente domestico.  La caldaia a pellet è pertanto in grado di sostituire di sostituire in tutto e per tutto un qualsivoglia modello alimentato a GPL o metano, divenendo in questo modo il fulcro del riscaldamento domestico, con la sola differenza data dal combustibile, non più fossile ma costituito appunto dallo stesso pellet.

I principali svantaggi della caldaia a pelletsono principalmente legati alle dimensioni del dispositivo, significativamente più ingombrante rispetto ad una caldaia tradizionale e dal relativo costo che di norma oscilla tra i 2500€ e i 4500€ per modelli tecnologicamente avanzati. Tuttavia tale dispositivo pone comunque molteplici vantaggi, primo tra tutti una maggiore efficienza energetica, con un rendimento superiore al 90%, un elevatissimo potere calorifero, un notevole risparmio dato dal costo esiguo del combustibile così come un impatto ambientale più contenuto e una maggiore facilità di installazione poiché la caldaia a pellet non pone la necessità di effettuare modifiche all’impianto di riscaldamento già presente nell’ambientazioni o strutturale.

Tuttavia tale dispositivo non deve essere confuso con la cosiddetta termostufa a pellet, la quale si contraddistingue poiché installata all’interno della casa e per le caratteristiche dimensioni ridotte con un conseguente serbatoio di piccole dimensioni. La caldaia alimentata a pellet necessita al contrario di essere installata in un ambiente esterno e posta in uno spazio dedicato e di dimensioni utili ad ospitarla comodamente: il suo serbatoio può infatti ad arrivare a contenere fino a 2 quintali di materiale combustibile con un’autonomia di oltre 2 settimane.

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Caldaia ad accumulo

La caldaia ad accumulo vede invece la presenza di un serbatoio di acqua calda, pronta all’uso in qualsiasi momento, differenziandosi in questo modo dalle caldaie tradizionali azionabili solo su richiesta ovvero quando il rubinetto che eroga acqua calda viene aperto: una caratteristica utile poiché consente di ridurre sensibilmente lo spreco di acqua prima che raggiunga la temperatura desiderata col vantaggio di poterla comunque utilizzare in due o più ambienti della casa differenti.

Qualora poi stia per esaurirsi la disponibilità di acqua all’interno del serbatoio, la stessa caldaia si attiva in autonomia fino a riempirlo nuovamente.

Il principale svantaggio della caldaia ad accumulo è senza dubbio rappresentato dalle dimensioni del dispositivo, particolarmente ingombrante, compensato però dagli innumerevoli vantaggi quali la disponibilità immediata e costante di acqua calda, e in grandi quantità e la possibilità di prelevare la stessa in punti differenti dell’abitazione, rappresentando in questo modo la soluzione ideale per unità abitative di grandi dimensioni o nuclei famigliari particolarmente numerosi.

Caldaia ad incasso

Qualora si disponga di uno spazio esterno ridotto al di fuori dell’abitazione, con la sola presenza di un balcone di dimensioni esigue, la caldaia ad incassorappresenta sicuramente la soluzione più indicata.

Come suggerisce il nome, viene infatti installata direttamente all’interno del muro, protetta dalle intemperie per mezzo di un “armadio a scomparsa”, riducendo l’ingombro senza tuttavia influire negativamente sull’estetica dell’abitazione.

La caldaia a incasso presenta uno scarico dei fumi che può essere disposto sia lateralmente, che frontalmente o nella parte superiore, in modo tale da poter essere installata comodamente a prescindere dalla posizione. All’interno dell’abitazione, viene predisposto un apposito comando che permette di controllarne facilmente le funzionalità senza dover forzatamente uscire di casa, specie durante le fredde giornate invernali. Rappresenta pertanto una soluzione versatile e tutt’oggi ampiamente utilizzata.

Caldaia Multicombustibile

Con la caldaia a pellet, il settore ha rivoluzionato tale tipologia di dispositivo mettendo a disposizione soluzioni che non necessitano forzatamente di combustibili fossili quali GPL o metano per poter essere messo in funzione. La caldaia multicombustibile rappresenta per questo un’alternativa ecologica alle caldaie convenzionali, poiché può essere alimentata sia a pellet che mediante l’uso di nocciolino di sansa, un biocombustibile ottenuto dalle biomasse, ovvero organismi animali o vegetali. Nello specifico il nocciolino è ottenuto dalla lavorazione degli scarti dati dalla spremitura delle olive, ovvero la buccia, i noccioli e la polpa delle stesse.

Offrendo pertanto l’opportunità di utilizzare due diversi combustibili, il pellete il nocciolino, la caldaia multicombustibile presenta molteplici vantaggi: il costo del combustibile viene ridotto di circa il 70% e, mediante l’installazione di un apposito kit volto alla produzione di acqua calda sanitaria è possibile risparmiare ulteriormente sui consumi.

Ulteriore vantaggio dato da tale tipologia di caldaia è dettato di fatto dal livello di coibentazione dell’abitazione: se infatti coibentata adeguatamente, la caldaia multicombustibile permette di sfruttare al massimo il calore prodotto dalla combustione del pellet o del nocciolino, direzionandolo verso l’acqua calda destinata all’abitazione. Un serbatoio della portata di circa 20Kg assicura inoltre un’autonomia più che soddisfacente anche se di fatto, se necessario è possibile installare un serbatoio supplementare per incrementarne la capacità.

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Come funziona una caldaia a condensazione

La caldaia a condensazione, quella che di fatto ad oggi risulta ad essere maggiormente utilizzata, presenta la caratteristica di riutilizzare i fumi di scarico e il vapore acqueo sotto forma di condensa per alimentare il funzionamento della caldaia,  durante il regolare processo di combustione volto al riscaldamento dell’acqua: in termini più semplici si può pertanto sostenere che, la caldaia a condensazione fa in modo che i fumi prodotti dalla combustione si raffreddino, andando così a cedere parte del calore per azionare la produzione di acqua calda in modo da limitare i consumi di gas metano.

Il funzionamento delle caldaie a condensazione permette pertanto di garantire due vantaggi per nulla irrilevanti: un notevole risparmio energetico in termini di gas metano o GPL così come una ridotta dispersione dei fumi di scarico nell’ambiente circostante. Riassume dunque alla perfezione il concetto di riciclo, dove l’interesse personale in questo caso avanza di pari passo al benessere comune. Quello che nelle ormai obsolete caldaie a tenuta stagnaera di fatto un semplice rifiuto, conseguenza della combustione, grazie alla caldaia a condensazione diviene una vera e propria risorsa energetica.

Risparmio energetico e riduzione dei consumi

La caldaia a condensazione resta di fatto la soluzione ottimale per qualsiasi ambiente domestico: è stato infatti stimato che tale dispositivo sia in grado di offrire un 17% in più in termini di rendimento rispetto a una caldaia camera stagna. Tale percentuale tende a variare in funzione di molteplici fattori quali la temperatura esterna, la corretta manutenzione dell’impianto, il modello specifico scelto.

Tuttavia alla maggiore efficienza corrisponde una fisiologica e conseguente riduzione del dispendio di energia, che riduce ulteriormente i consumi del 20-30%rispetto a una caldaia convenzionale. Condizione necessaria però che fa si che tale risparmio si protragga nel tempo è dato con certezza dalla corretta manutenzione della caldaia, la quale necessita di interventi legati alla pulizia e al controllo del corretto funzionamento da effettuare periodicamente e peraltro obbligatori e previsti per legge con cadenza annuale.  È opportuno in ultimo ricordare inoltre che l’efficace funzionamento della caldaia a condensazione richiede l’installazione in un edificio adeguatamente isolato dal punto di vista termico, in grado di ottimizzarne e incrementarne sensibilmente le prestazioni.

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Caldaia a condensazione a metano o a GPL?

La caldaia a condensazione ben si adatta a ogni genere di alimentazione a gas, che si tratti di metano o gpl: tuttavia le due tipologie di combustibile tendono a rispondere diversamente in termini di potere calorifero, rivelando una maggior efficienza a carico del metano.  Tale combustibile presenta infatti una temperatura di condensazione più elevata ed essendo presente nei fumi di combustione, anche una maggiore quantità di vapore acqueo rispetto a quanto presente normalmente nel gasolio. La caldaia a condensazione alimentata a metano è pertanto in grado di recuperare, in linea generale, circa due volte il calore che può essere sfruttato di norma da una caldaia a gasolio: questo è uno tra i principali motivi per il quale la maggior parte delle abitazioni presenta un sistema di riscaldamento a metano.

Tale peculiarità trae fondamento dalla metodologia con cui viene utilizzato il calore di scarto: in una caldaia non a condensazione, tale calore di scartosi mantiene tale poiché disperso all’interno dell’ambiente. Diversamente nella caldaia a condensazione, i gas di scarico vengono direzionati all’interno della canna fumaria e veicolati successivamente attraverso uno scambiatore di calore in grado di estrarre facilmente anche il calore latente che pertanto non viene rilasciato nell’atmosfera.

Un fattore importante che contribuisce a rendere le caldaie a condensazione almeno il 25% più efficienti rispetto alle caldaie convenzionali, consentendo di raggiungere livelli di rendimento fino al 98%: grazie al notevole livello di efficienza che distingue tale dispositivo, il risparmio più superare i 300€ all’anno rispetto a quanto determinato da una caldaia convenzionale: questo significa che scegliendo questa tipologia di caldaia è possibile contribuire attivamente a proteggere il clima e l’ambiente, risparmiando ovviamente sulle bollette.

Da settembre 2015 le caldaie tradizionali non risultano più a norma e pertanto non possono più essere prodotte e installate: meglio dunque orientarsi su un’alternativa ecologica ed efficiente che permetta di risparmiare in termini di consumi, riducendo sensibilmente la percentuale di elementi inquinanti rilasciati nell’atmosfera.

Caldaia a condensazione e detrazioni fiscali

Chi decide di sostituire un vecchio generatore di calore con una caldaia di ultima generazione, può ridurre l’investimento iniziale ammortizzando le spese grazie alla possibilità di fruire delle detrazioni fiscali stabilite dalla Legge di Bilancio 2019 anche se tuttavia a poter beneficiare delle agevolazioni date dall’Ecobonus sono solo gli apparecchi in classe A: si parte da una detrazione fiscale del 50%, qualora venga sostituito l’impianto esistente con caldaia a condensazione, fino ad arrivare al 65% di rimborso qualora venga effettuata l’installazione di una caldaia a condensazione in classe A abbinata a un sistema di termoregolazione evoluto in classe V, VI o VIII.

Manutenzione della caldaia

La manutenzione della caldaia risulta necessaria affinché tale dispositivo mantenga la sua originaria efficienza anche sul lungo termine. La revisione della caldaia è obbligatoria, e la periodicità con cui è opportuno effettuarla viene di norma indicata sul manuale d’istruzioni fornito dal produttore. Al di là di tale pratica è necessario semplicemente attenersi al buon senso, verificando che il dispositivo funzioni sempre correttamente e, qualora si presentassero eventuali criticità, ricorrendo all’intervento di un tecnico professionista risolutivo.